Quando le vacanze si chiamavano villeggiatura…
Come è avvenuto in gran parte delle vallate ossolane, anche in Val Vigezzo lo sviluppo delle attività turistiche e ricettive è legato alla maggiore accessibilità dei trasporti. Fino agli inizi del ‘900 la valle era “chiusa”, non essendo carrozzabile lo sbocco naturale verso le Centovalli e il Lago Maggiore.
Un primo impulso a una maggiore “apertura” anche turistica della Val Vigezzo coincide con l’apertura della strada internazionale delle Centovalli, avvenuta l’11 agosto del 1907. Negli anni successivi furono infatti costruite diverse strutture ricettive che ospitarono una clientela anche internazionale, come si evince dalle cartoline custodite nel museo della cartolina di Druogno.
Un peculiare aspetto di questa maggiore accessibilità fu l’incremento dei pellegrinaggi religiosi al Santuario della Madonna di Re. Tantochè nel 1922 si decise di costruire una nuova imponente struttura per accogliere sempre più fedeli.
Un’ulteriore spinta al turismo e all’apertura verso l’estero fu data dall’entrata in funzione della ferrovia internazionale Domodossola-Locarno conosciuta come Vigezzina-Centovallina, il 25 settembre del 1923. Tutto ciò portò anche nuove possibilità lavorative legate all’industria turistico-alberghiera, come quelle dei cuochi, dei camerieri, dei primi maestri di sci e delle guide alpine.
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Da non dimenticare, poi, un tipo di turismo del tutto particolare: quello legato all’apertura nel 1935 della Colonia montana di Druogno (sede dell’UnivesiCà) che a pieno regime poteva ospitare oltre 1.000 bambini, provenienti dalle provincie limitrofe, che potevano così beneficiare della particolare salubrità del clima estivo della Val Vigezzo.
Una delle più famose guide turistiche del primo novecento di Edmondo Brusoni “Guida turistica e artistica del Lago Maggiore e delle Valli dell’Ossola”, sottolinea: «E’ da ricordarsi che in valle Vigezzo sogliono villegggiare e passare alcuni mesi di campagna cospicue famiglie lombarde… A Santa Maria Maggiore vi sono attualmente ottimi alberghi Hotel des Alpes, albergo Locarno e Metropole, l’albergo della Posta, hotel Vigezzo e Terminus».
Descrivendo il principale centro della Val Vigezzo, Brusoni ne esalta già nel 1912 la vocazione turistica: «per la posizione mirabilmente scelta, per le vie d’accesso ampie e alberate, per le vie interne ben selciate e pulite, per le fontane, per i comodi alberghi, pei negozi, per la grande chiesa monumentale e pei ricchi e frequenti villini, vasti palazzi, e linde case spiranti un’aria di tranquillo benessere può dirsi una cittadina in miniatura».
Isabel marant schuheNew York Hotels in the Chelsea Neighborhood