Mestieri della Val Vigezzo

Attività dell’alpe in Val Vigezzo (con contributi multimediali)

Carlo Cavalli nel libro“Cenni statistico-storici della Val Vigezzo” (1845) fornisce un sintetico quadro dell’attività zootecnica di valle a metà ottocento «Dalle bestie bovine si hanno annualmente circa mille vitelli da latte, seicento circa dei quali, e dei più grossi si vendono ai mercanti del Lago Maggiore, cento a quelli dell’Ossola, ed il rimanente serve ai Attività dell’alpe in Val Vigezzo (con contributi multimediali)

Lo spazzacamino in Valle Vigezzo

Oltre che come “valle dei Pittori” , la Valle Vigezzo è ricordata anche come una delle “patrie” dell’antico e duro mestiere degli spazzacamini. Prova ne è il fatto che a Santa Maria Maggiore esiste un museo dedicato a questa figura e, ogni anno, alla fine di agosto, vi si svolge un partecipato raduno internazionale, che richiama Lo spazzacamino in Valle Vigezzo

I resinatti

Attività minore legata allo sfruttamento del bosco in Val Vigezzo era quella dei “resinatti”, non un vero e proprio mestiere ma sicuramente una fonte di guadagno in più.  Tracce di questa pratica si ritrovano già in un documento del 1522 che riporta controversie sul possesso di alcuni alpeggi. Tal Giò Comeo del villaggio di Dissimo I resinatti

I pittori della Val Vigezzo

«Evvi finalmente tra gli abitanti di questa valle a una classe particolare, cioè quella degli artisti, specialmente applicati alla pittura. Il genio di quest’arte liberale sembra innato ai vigezzini; e quando vi avesse una scuola ben ordinata, riuscirebbero senza dubbio pittori di alto merito. Il giovine di questo mandamento in quattro o in cinque o tutt’al I pittori della Val Vigezzo

Contrabbandiere

Il termine “contrabbando”, ricorda il giurista Mario Di Lorenzo (Il contrabbando e altri reati doganali, 1954), ha la sua derivazione etimologica nella parola contra bandum che stava ad indicare, nel periodo barbarico e feudale, la disobbedienza ad un ordine del re o del feudatario (il banno) e quindi la relativa sanzione. Se le sue origini sono quindi Contrabbandiere

Il mestiere del carbonaio in Val Vigezzo

Nelle tradizionali attività legate all’economia agropastorale, una particolare “nicchia” è quella occupata dall’antico mestiere del carbonaio, la cui attività andava a utilizzare i sottoprodotti dello sfruttamento dei boschi, quali la sramatura delle “borre”, cioè i tronchi grossolanamente levigati che venivano in seguito trasportati a valle. I rami, accuratamente accatastati dai carbunìt in un gigantesco focolare, Il mestiere del carbonaio in Val Vigezzo

Il boscaiolo e i lavori del bosco

Nell’economia tradizionale della Val Vigezzo una voce  importante era occupata dallo sfruttamento degli estesi boschi delle alte quote. Attività che dava lavoro a una manodopera maschile ma anche femminile in una dura applicazione fisica. Oltre alla tipica attività del boscaiolo nell’abbattimento delle piante e nella grossolana scortecciamento e pulitura dei tronchi in loco (trasformandoli così in Il boscaiolo e i lavori del bosco

Attività turistiche in Val Vigezzo

Quando le vacanze si chiamavano villeggiatura… Come è avvenuto in gran parte delle vallate ossolane, anche in Val Vigezzo lo sviluppo delle attività turistiche e ricettive è legato alla maggiore accessibilità dei trasporti. Fino agli inizi del ‘900 la valle era “chiusa”, non essendo carrozzabile lo sbocco naturale verso le Centovalli e il Lago Maggiore. Attività turistiche in Val Vigezzo

Attività termale in Val Vigezzo

La silente “quasi enclave” italiana della Valle Onsernone (Svizzera), appena oltre un confine raggiungibile solo attraverso una rotabile svizzera, i “Bagni di Craveggia”,  potrebbe raccontare una lunga e gloriosa storia. La località era praticata fin dalla fine del XVII secolo per le sue acque calde termali salino solforose (indicate soprattutto per le malattie della pelle)  Attività termale in Val Vigezzo

Attività estrattiva in Val Vigezzo

Nel Diciannovesimo secolo in Val Vigezzo l’attività estrattiva destava un certo interesse in virtù della varietà geologica del territorio. Guglielmo Jervis nel volume “I tesori sotterranei dell’Italia” (1873) redige un elenco dettagliato della ricchezza del sottosuolo vigezzino. In particolare si ricorda una cava di «caolino bianchissimo presso il villaggio di Crana nel sito detto Riale del Fernecchio». Attività estrattiva in Val Vigezzo