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I pittori della Val Vigezzo

Dipinto del pittore vigezzino Ciolina

Dipinto del pittore vigezzino Ciolina

«Evvi finalmente tra gli abitanti di questa valle a una classe particolare, cioè quella degli artisti, specialmente applicati alla pittura. Il genio di quest’arte liberale sembra innato ai vigezzini; e quando vi avesse una scuola ben ordinata, riuscirebbero senza dubbio pittori di alto merito. Il giovine di questo mandamento in quattro o in cinque o tutt’al più in sei anni di studio fatto sotto la direzione degli artisti della valle, si rende abile a dipingere ritratti ed eziandio buoni quadri di storia. Allora l’allievo se ne va nelle diverse parti della Francia; ivi si procaccia l’opportunità di fare dipinti di ogni sorta e dopo un anno, o un anno e mezzo di assenza, ritorna in patria ricco di cinquanta ed anche cento luigi d’oro».

Questa citazione del “Dizionario Geografico, Storico, Statistico, Commerciale Degli Stati Sardi” ci introduce in uno dei mestieri più caratteristici della Valle Vigezzo, conosciuta da sempre come “Valle dei pittori”.

I giovani pittori normalmente, dopo aver imparato il mestiere nelle botteghe di pittura, seguivano i maestri in terra straniera.

Alcuni vigezzini non tardarono a ottenere prestigiose committenze. Tra questi, a metà del XVIII secolo, spiccano i nomi di Carlo Mellerio e Giuseppe Mattia Borgnis. Quest’ultimo diede vita a una nota scuola di pittura con sede a Craveggia, mentre a Buttogno si affermò la scuola dei Simonis. Proprio in quest’accademia si formarono due importanti pittori: Giacomo Rossetti e Lorenzo Peretti.

"Mucche al pascolo" di Fornara

“Mucche al pascolo” di Carlo Fornara

Il primo, dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, si trasferì a Torino e in seguito a Lione, dove divenne membro dell’Accademia di Belle Arti. Alcuni affreschi di trovano nella parrocchiale di San Silvestro a Druogno.

Anche Giacomo Rossetti studiò a Brera e in seguito emigrò Francia, dove per i suoi meriti artistici fu addirittura insignito da Napoleone III della Legion d’Onore e nominato “ufficiale di istruzione”. Ritornato in Vigezzo dalla Francia all’età di settant’anni, fondò a S. Maria Maggiore nel 1868, una scuola di disegno che diresse per dieci anni.

Dalla scuola dei Simonis uscì anche Francesco Giorgis, capostipite di tre generazioni di pittori, famoso ritrattista del quale sono note opere con soggetti sacri.

Nell’Ottocento una delle figure più eminenti nell’ambito della pittura vigezzina fu Enrico Cavalli, maestro dei fratelli Rastellini, di Giovanni Battista Ciolina, di Carlo Fornara e Maurizio Borgnis. Soprattutto Fornara si affermò come pittore di fama internazionale, ispirato da prima dagli impressionisti francesi e colpito in seguito dall’esperienza divisionista di Giovanni Segantini.

Questi citati sono solo alcuni artisti vigezzini che si sono distinti a livello nazionale ed internazionale, ma sono stati molto più numerosi e ciò è dimostrato dalle svariate testimonianze lasciate in loco.

 

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