Presenze inquietanti in Val Vigezzo, come in tutte le valli alpine, non mancano di certo nei racconti popolari tramandati di generazione in generazione. L’Ossola è terra che sembra essere particolarmente frequentata da streghe e fattucchiere; basti pensare ai processi, storicamente documentati, alle famose streghe di Croveo e Baceno in Valle Antigorio, accusate di “heretica pravità” poi processate e messe a morte tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo dall’inquisizione domenicana ai tempi del Vescovo Bascapè.
In Val Vigezzo anche alcuni toponini non lasciano dubbi sul fatto che le sue montagne fossero popolate da donne malefiche. Basti pensare al “Pian di Stri” (o piano delle streghe), alle falde del Monte Gridone, dove erano solite la notte di sabato darsi convegno per il sabba satanico con un “gran ballo in costume adamitico”, il “bal di stri”, che continuava sino all’ “Angelus” del mattino suonato dalla campana di Olgia”, come riferisce lo storico De Maurizi all’inizio del secolo scorso. Ma anche il Pian di Lutt, tra Santa Maria Maggiore e Druogno, le balze della Pioda di Crana, il passo di Fontanalba sono luoghi tradizionalmente infestati dalle streghe. Proprio sul sentiero che da Arvogno sale al passo di Fontanalba, una sorta di balma sotto una roccia è luogo di sabba infernali e pare che i segni delle testate delle streghe siano ancora visibili sull’enorme sasso, così come si ha memoria, nelle vicinanze, di una cruenta lotta tra una strega di Buttogno e un pastore, che fu poi scaventato a forza nel precipizio dal Pizzo della Balma.
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