News

I resinatti

Attività minore legata allo sfruttamento del bosco in Val Vigezzo era quella dei “resinatti”, non un vero e proprio mestiere ma sicuramente una fonte di guadagno in più.  Tracce di questa pratica si ritrovano già in un documento del 1522 che riporta controversie sul possesso di alcuni alpeggi. Tal Giò Comeo del villaggio di Dissimo sostiene infatti che “egli piu’ e piu’ volte in diversi anni e tempi praticò il bosco di Ruscada insieme ad altri vicini per raccogliere Trementina ossia Resina dalle piante di larice“… Ecco quindi che i “resinatti” non erano altro che raccoglitori dell’umore viscoso delle conifere.    Tal “Bernardo” di Olgia conferma l’esistenza di questo “commercio” affermando “che i suoi vicini andavano nel bosco di Ruscada …a far la resina e che ne avevano licenza da quei di Centovalli”. Ma come i vigezzini, nei tempi antichi, utilizzassero la resina estratta non è del tutto certo.  Essendo la Valle Vigezzo nota come la Valle dei pittori, un’ipotesi potrebbe condurre all’uso della trementina ricavata dalla resina nella preparazione e nella diluizione dei colori.  La resina  in seguito fu comunque utilizzata anche in molti altri modi grazie all’ingegno dei vigezzini.  Lo scrittore Benito Mazzi ci ricorda infatti che con quella materia prima  si facevano saponi, vernici, cere, preparati farmaceutici e addirittura qualcuno la usava per prodotti commestibili come il Selvapin, un liquore dal “sapore” di bosco.

 

Just I think today
wandtattooNordstrom Management Discusses Q2 2013 Results