Oltre che come “valle dei Pittori” , la Valle Vigezzo è ricordata anche come una delle “patrie” dell’antico e duro mestiere degli spazzacamini. Prova ne è il fatto che a Santa Maria Maggiore esiste un museo dedicato a questa figura e, ogni anno, alla fine di agosto, vi si svolge un partecipato raduno internazionale, che richiama spazzacamini provenienti da tutto il mondo.
Il mestiere “della tradizione”, fatto di emigrazione, miseria, sfruttamento minorile, pericoli e incidenti sul lavoro, è così testimoniato nel “Dizionario Geografico, Storico, Statistico, Commerciale Degli Stati Sardi”, opera in più volumi pubblicata nella prima metà del XIX secolo: «Anche di presente il più dei vigezzini recasi fuori Stato per procacciarsi il denaro bastante a supplire alla mancanza delle derrate proveniente dalla sterilità del suolo nativo.
I più rozzi e quelli che d’estate sogliono coltivare la terra o custodire gli armenti vanno d’inverno nelle province del Lombardo- Veneto per ivi esercitare il mestiere di spazzacamino; mestiere che frutta in quella stagione a chi cento, a chi le duecento, a chi le trecento lire; e che introduce nel mandamento ad ogni anno più di quindicimila lire. Molti altri vanno nella Francia e nella Germania per esercitare il mestiere di fumista, che loro procaccia guadagni ancor più considerabili».
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